mercoledì 30 dicembre 2009

Buon Compleanno Paolo Villaggio (30/12/1932)


«“Patria, sì…patria”, continuò Socrate, “un concetto molto vago, astratto. Con la parola patria, chi scatena le guerre vuole solo difendere i propri interessi commerciali. Sto parlando dei produttori di olio d’oliva, dei commercianti di pesce sotto sale, o di vino scadente che sa di resina. Sa, la resina costa meno, ma il vino fa schifo. Eppure, dai e dai, hanno convinto tutti che quel vino è il più adatto per ogni occasione. Questi signori sono accomunati da una grande mancanza di cultura e di curiosità, non leggono e sono stupidi, volgari e ignoranti.»
«”Voi capite”, continuava Savonarola, “che solo i ricchi possono comprarsi grandi fette di Purgatorio. I poveri, dopo morti, o passano lunghi periodi in posti di merda, senza luce, senza riscaldamento e con cibi scadenti, o vengono buttati nel Limbo come cani rognosi!”
“Ma cos’è questo Limbo? E com’è fatto?” gli chiese una volta un popolano.
“Sono sincero: non lo so neppure io e non conosco nessuno che ci sia andato a finire, ma da pettegolezzi a livelli molto bassi pare che sia un posto di una noia mortale.”»
«Purtroppo, è facile prevedere che una nuova terribile, invisibile e subdola forma di dittatura ci porterà in pochi anni a quella comoda condizione della assoluta mancanza di libertà di pensiero. Forse saremo più felici, ma vivremo incatenati in lunghe file a costruire le nuove piramidi. »
Da Storia della libertà di pensiero, 2008


«C’è qualcosa che la commuove dell’italiano di oggi?
La cialtroneria. Ma in realtà più che commuovermi mi fa orrore. Siamo e rimarremo sempre inaffidabili e ipocriti. Mi commuove vedere che siamo sempre gli ultimi e ci stupiamo ancora che Bush non ci invita alle riunioni con le grandi potenze. Ho sentito alcuni dire che riusciremo a combattere il terrorismo perché siamo riusciti a combattere la Mafia. Mi commuove ma mi fa anche arrabbiare. Sentimenti contrastanti direi, non proprio commozione. »
Da un’intervista di Valeria Chiari

Nota:
Famosissimo nelle vesti dell’ing. Fantozzi, lo è meno in quelle da giornalista e scrittore, ruoli attraverso il quale ci dà la conferma della sua pungente intelligenza e grande capacità di ironia, che poco scade nel banale.
(as)

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