venerdì 1 gennaio 2010

Buon Compleanno Lorenzo De' Medici (01/01/1449)



Canzona de' sette pianeti

Sette pianeti siam, che l’alte sede
lasciam per far del cielo in terra fede.

Da noi son tutti i beni e tutti i mali,
quel che v’affligge miseri, e vi giova;
ciò ch’agli uomini avviene, agli animali
e piante e pietre, convien da noi muova:
sforziam chi tenta contro a noi far pruova;
conduciam dolcemente chi ci crede.

Maninconici, miseri e sottili;
ricchi, onorati, buon’ prelati e gravi;
sùbiti, impazïenti, fèr’, virili;
pomposi re, musici illustri, e savi;
astuti parlator’, bugiardi e pravi;
ogni vil opra alfin da noi procede.

Venere grazïosa, chiara e bella
muove nel core amore e gentilezza:
chi tocca il foco della dolce stella,
convien sempre arda dell’altrui bellezza:
fère, uccelli e pesci hanno dolcezza:
per questa il mondo rinnovar si vede.

Orsù! seguiam questa stella benigna,
o donne vaghe, o giovinetti adorni:
tutti vi chiama la bella Ciprigna
a spender lietamente i vostri giorni,
senz’aspettar che ’l dolce tempo torni,
ché, come fugge un tratto, mai non riede.

Il dolce tempo ancor tutti c’invita
lasciare i pensier’ tristi e’ van’ dolori:
mentre che dura questa brieve vita,
ciascun s’allegri, ciascun s’innamori.
Contentisi chi può: ricchezze e onori
per chi non si contenta, invan si chiede.


Da Canzona de’ visi addrieto

Le cose al contrario vanno
tutte, pensa a ciò che vuoi:
come il gambero andiam noi,
per far come l’altre fanno.

E’ bisogna oggi portare
gli occhi drieto e non davanti;
né così possi un guardare:
traditor’ siam tutti quanti;
tristo a chi crede a’ sembianti,
ché riceve spesso inganno.

Da Canti Carnascialeschi

Nota:
Conosciuto come Lorenzo il Magnifico, coniuga in sé l’uomo politico e l’uomo letterato ricevendo le influenze più disparate e mette la cultura in stretto rapporto con il potere diventando uno dei protagonisti dell’Umanesimo. Si cimenta in diversi generi, rivalutando la tradizione volgare fiorentina.

(as)

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