martedì 27 ottobre 2009

Buon Compleanno Sylvia Plath (27/10/1932)




Io sono verticale

Ma preferirei essere orizzontale.
Non sono un albero con radici nel suolo
succhiante minerali e amore materno
per poter brillare di foglie ogni Marzo,
e nemmeno sono la bella di un’aiola
che attira la sua parte di Ooh dipinta di colori stupendi,
ignara di dover presto sfiorire.
In confronto a me, un albero è immortale
e la corolla di un fiore non alta, ma più sorprendente,
e a me manca la longevità dell’uno e l’audacia dell’altra.

Questa notte, sotto l’infinitesima luce delle stelle,
alberi e fiori vanno spargendo i loro freschi profumi.
Cammino in mezzo a loro, ma nessuno mi nota.
A volte penso che è quando dormo
che assomiglio loro più perfettamente-
i pensieri offuscati.
Mi è più naturale, l’essere distesa.
Allora c’è aperto colloquio tra il cielo e me,
e sarò utile quando sarò distesa per sempre:
Forse allora gli alberi mi toccheranno, e i fiori avranno tempo per me.

28 Marzo 1961


Mi riescono meglio le descrizioni illogiche, sensuali. [---]
La luna, stando al mio umore, non è esile, virginale e argentea, ma pingue, gialla, carnosa, gravida. Questa è la distinzione tra aprile e agosto, tra il mio stato attuale e uno stato fisico che avrò chissà quando.
Passo tratto da: Sylvia Plath, Diari, Adelphi, 1995, pp. 52-53


Nota:
La poesia di Sylvia Plath rispecchia l’agonia di un romanticismo che lascia spazio alle più contrastanti sensazioni. Convivono, in lei, momenti di grande gioia dettati dai numerosi riconoscimenti ricevuti e dalla vicinanza di persone amiche, e lunghi periodi di depressione e sconfitta personale rimarcati da svariati tentativi di suicidio.
Muore a 31 anni, mettendo la testa nel forno di casa e aprendo il gas, non prima di aver messo al sicuro i suoi due figli.
A Heptonstall, sulla lapide della sua tomba, è incisa questa frase: “Anche tra le fiamme violente si può piantare il Loto d’oro.”

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