sabato 31 ottobre 2009

Buon Compleanno John Keats (31/10/1795)



QUAND’IO HO TIMORE DI POTER MORIRE

Quand’io ho timore di poter morire
Prima che la penna abbia spigolato il mio fertile cervello,
prima che alte pile di libri custodiscano
tra le pagine, come ricchi granai, le messi mature;
quando osservo, sul volto stellato della notte,
gli immensi oscuri simboli di un nobile idillio,
e penso che potrei non vivere tanto da tracciar
le loro ombre con l’arcana mano del caso;
e quando sento, amica bella d’un istante,
che mai più volgerò lo sguardo su di te
né più godrò dell’incantato potere
dell’indomabile amore- allora sulla spiaggia
del mondo resto solo e pensoso,
finché Amore e Fama annegano nel nulla.




SULLA MORTE

Può la morte chiamarsi sonno, quando la vita non è che un sogno,
e le scene di felicità scorrono come fantasmi?
Il piacere, effimero, non è che una visione
Eppure crediamo la morte la più grande dei dolori.

Strano che l’uomo debba vagare sulla terra
per condurre una vita di dolore; e tuttavia non abbandona
il suo impervio cammino, né osa gettar lo sguardo
sul suo destino, che null’altro è se non un risveglio.


« Beauty is truth, truth beauty, - that is all
Ye know on earth, and all ye need to know. »
Ode on a Grecian Urne

Nota:
La poesia di John Keats, profondamente innovativa e originale in rapporto al suo tempo, non fu apprezzata dai contemporanei. Numerosi elogi gli furono invece tributati in epoche successive in virtù della levigatezza formale della sua opera e della carica espressiva delle immagini in essa evocate.
Riconosciuto come il fondatore del filone esteta della poesia inglese, la Bellezza rappresentò per Keats l’unico valore assoluto nel corso di un’esistenza permeata di malinconia e caducità.

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