lunedì 9 novembre 2009
Buon Compleanno Anne Sexton (9/11/1928)
Una come lei
Her kind
In giro sono andata, strega posseduta
I have gone out, a possessed witch,
Ossessa ho abitato l'aria nera, padrona della notte;
haunting the black air, braver at night;
sognando malefici, ho fatto il mio mestiere
dreaming evil, I have done my hitch
passando sulle case, luce dopo luce:
over the plain houses, light by light:
solitaria e folle, con dodici dita.
lonely thing, twelve-fingered, out of mind.
Una donna così non è una donna.
A woman like that is not a woman, quite.
Come lei io sono stata.
I have been her kind.
Ho trovato nei boschi tiepide caverne,
I have found the warm caves in the woods,
e pentole e amuleti, tavole
filled them with skillets, carvings, shelves,
e armadietti, infinità di oggetti
closets, silks, innumerable goods;
e sete ho ammassato;
per elfi e vermi cene ho preparato:
fixed the suppers for the worms and the elves:
mugolando ho sistemato le cose fuori posto.
whining, rearranging the disaligned.
Una donna così non è capita.
A woman like that is misunderstood.
Come lei sono stata.
I have been her kind.
Sul tuo carro, o cocchiere, son salita,
I have ridden in your cart, driver,
a braccia nude ho salutato paesi che passavano,
waved my nude arms at villages going by,
e le ultime strade luminose, ho conosciuto,
learning the last bright routes, survivor
sopravvissuta alle tue fiamme che ancora rompono le gambe
where your flames still bite my thigh
e alle tue ruote che ancora rompono le ossa.
and my ribs crack where your wheels wind.
Una donna così non ha vergogna di morire
A woman like that is not ashamed to die.
Come Lei io sono stata.
I have been her kind.
Nota:
Contemporanea di Sylvia Plath, figure tristemente legate, per le esperienze e il tragico epilogo delle loro vite, anime affini e quindi rivali, Anne Sexton è la strega della letteratura americana. Figura anticonformista, l’altra faccia della donna, tutta rosetto e chioma biondo-ossigenato, che l’America perbenista e rassicurante degli anni 60 si compiaceva di vedergli sfornare ottimi stufati e bellissimi bambini da mandare a morire in Vietnam. La “possessed witch” vola di notte e turba i sogni più tranquilli, non sussura “happy birthday mr. president” con voce roca e sensuale, ma grida il suo imbarazzo di essere ridotta ad angelo del focolare (“fixed the suppers for the worms and the elves:/whining, rearranging the disaligned./A woman like that is misunderstood./I have been her kind.”). Rivendicando fino all’ultimo la sua indipendenza, esprimendo la sua sensualità viva e vitale (scrive “ My mouth blooms like a cut.”) senza reticenze e falsi pudori, fino al suo ultimo atto di non obbedienza e allo stesso tempo di sconfitta. Il 4 ottobre del 1974 si toglie la vita, inalando monosiddo di carbonio nel garage della sua abitazione.
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