venerdì 27 novembre 2009

Buon Compleanno Pedro Salinas (27/11/1891)



«¡Sì, tutto con eccesso:
la luce, la vita, il mare!
Plurale tutto, plurale,
luci, vite, mari.
A crescere, ad aumentare
Da dozzine a centinaia,
da centinaia a migliaia
in una gioiosa
ripetizione senza fine,
del tuo amore, unità.
Tavole, piume e macchine,
tutto a moltiplicare,
carezza per carezza,
abbraccio per vulcano.
Bisogna stancare i numeri.
Che contino senza fermarsi,
che si ubriachino contando,
e che non sappiano
quale di loro sarà l’ultimo:
¡Oh vivere senza fine!
Che un mucchio di zeri
assalga le nostre gioie
che succedono, snelle,
e le porti in cima.
Che esplodano le cifre
Senza poter calcolare
Il tempo né i baci.
E all’altro lato
Di calcoli, di fatalità
Abbandoniamoci alla cieca
- ¡eccesso, che penultimo!-
a un gran fondo rischioso
che irresistibilmente
ci sta
cantando e urlando
fulgidi di futuro:
questo non è ancora niente.
Cercate bene, ce n’è ancora.»

La voce a te dovuta Versi 702 -739 (Traduzione a cura di Asterischi)

« Non ti vedo. So bene
che sei qui, dietro
una parete fragile
di mattoni e di calce, alla portata
della mia voce, se io ti chiamassi.
Ma non chiamerò. »

Da Presagi

Ah come vorrei essere
un'allegria fra tutte,
una sola, l'allegria
di cui ti rallegri tu!
(…)
Però non sono più di quello che sono.

Da Io non posso

Nota:
Salinas, appartenente alla generazione del 1927, usò la cultura letteraria per rendere più artefatta e sorvegliata la vena lirica, che deriva dalla tradizione amorosa di Garcilaso e di Bécquer. La sua è una poesia di confessione intima e misuratissima, un colloquio continuo e sottile con l'amata in un paesaggio consueto, quotidiano, cittadino.

Nessun commento:

Posta un commento