mercoledì 25 novembre 2009

Buon Compleanno Lope de Vega (25/11/1562)


«Barrildo: Mi sembra che abbiate tratto molto profitto dagli studi.
Lionello: Ho cercato di imparare quello che più importa.
Barrildo: Da quando escono tanti libri per le stampe, non c'è nessuno che non presuma di saper tutto.
Lionello: È appunto per questo, a mio parere, si sa ancor meno, poiché l'eccesso di nozioni genera confusione e risolve in vana schiuma i tentativi di sapere, sicché persino chi è più avvezzo a leggere si sente confondere a vedere tante pagine stampate. Io certamente non nego che l'arte della stampa abbia permesso a mille ingegni di distinguersi dalla massa dei ciarloni, e che custodisce quasi in luogo sacro le sue opere, poesie al riparo dalle offese del tempo, il quale poi le distribuisce e le classifica. Questa invenzione si deve a Gutemberg, un famoso tedesco di Magonza, la cui fama supera ogni altro valore. Tuttavia molti che ebbero idee degne di considerazione, le persero proprio per aver dato alle stampe le loro opere, senza contare che molti stamparono sciocchezze dandosi arie di sapienti, mentre altri, vittime di bassa invidia, scrissero indegne insulsaggini e le mandarono in giro per il mondo, stampate, sotto il nome di coloro che essi odiavano.»

Da Fuenteovejuna


«Colui che è povero viene considerato scemo, ecco la verità! Il ricco è sempre un genio! Non c'è magagna di nascita, per grossa che sia, che il denaro non cancelli; né difetto naturale che la povertà non aumenti e non faccia spiccare con ogni evidenza. (Atto I, Scena Settima)»

«[...] l'esperienza e la storia insegnano che mille volte padri savi e dotti hanno generato figli idioti che li disonorano [...]. Analogamente, consta che da genitori tonti può benissimo nascere un genio, la fenice in persona! (Atto I, Scena Undicesima)»

«Adesso ditemi una cosa: se ogni mese c'è una luna nuova, quelle vecchie, fino a tanti anni prima, dove vanno a finire?... Non sapete rispondermi, eh? (Finea) (Atto III, Scena Nona)»

Da La ragazza sciocca


Nota:
Famoso per la sua ricchissima produzione e per aver abbracciato tutti i generi letterari, si distingue tuttavia per l’impronta indelebile che lascia nel mondo del teatro. Esso nasce dalla fusione di elementi popolari e dotti, tragici e comici, con una particolare attenzione alle esigenze del pubblico; le unità aristoteliche di tempo e di luogo vengono bandite e la commedia viene divisa in tre atti e non più in cinque.
«Da un'altra nube sbucò il gran Lope
poeta insigne che, in versi e in prosa,
nessuno supera e nemmeno uguaglia.» (Miguel de Cervantes)

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