sabato 12 dicembre 2009

Buon Compleanno Gustave Flaubert (12/12/1821)




«All’inizio, fu come uno stordimento; vedeva gli alberi, i sentieri, i fossati, Rodolphe, e sentiva ancora la stretta delle sue braccia, fra lo stormire delle foglie e il sibilo dei giunchi.
Poi, guardandosi allo specchio, si stupì del suo viso.
Mai aveva avuto gli occhi così grandi, così neri, né tanto profondi. Qualcosa d’impercettibile diffuso nella sua persona la trasfigurava.
Si ripeteva: “Ho un amante! Un amante!” , godendo a questa idea come per una nuova pubertà sopraggiunta. Avrebbe finalmente conosciuto quelle gioie dell’amore, quella febbre di felicità di cui aveva disperato. Entrava in un mondo meraviglioso, dove tutto sarebbe stato passione, estasi, delirio; un’immensità azzurrina la circondava; le vette del sentimento scintillavano sotto la sua mente, l’esistenza quotidiana non appariva che in lontananza, in basso, nell’ombra, fra gli intervalli di quei picchi.
Allora ricordò le eroine dei libri letti, e la lirica legione di quelle donne adultere si mise a cantare nella sua memoria con seducenti voci di sorelle.»

Da Madame Bovary, traduzione di Gabriella Pesca Collina

«Ci sono degli uomini per i quali l’azione è tanto più difficile quanto più è forte il desiderio. La scarsa fiducia in se stessi li mette in imbarazzo, il timore di non piacere li spaventa; inoltre i sentimenti profondi sono come le donne oneste: per paura di scoprirsi, passano nella vita con gli occhi fissi a terra. »

Da L’educazione sentimentale, traduzione di Marina Balatti

«Artisti. C’è da ridere a tutto quello che dicono.
Tutti burloni. Vantare il loro disinteresse.
Stupirsi per il fatto che sono vestiti come tutti (vecchio).
La donna artista non può che essere una puttana. Saccente (Bas-bleu).
Guadagnano somme pazzesche, ma le buttano dalla finestra.
Quel che fanno non può essere definito un lavoro.
Spesso invitati fuori a cena.»

«Bestia. Ah! se le bestie potessero parlare!
Ce ne sono di più intelligenti degli uomini.»

«Erezione. Si nomina solo a proposito dei monumenti.
“ L’erezione dell’obelisco”. »

Da Dizionario dei luoghi comuni, traduzione di Franco Rella


Nota:
«L’opera di Gustave Flaubert si impone nel quadro della narrativa realista dell’Ottocento per il rigore e la concentrazione estremi della scrittura, per la drammatica e impassibile rappresentazione della negatività della vita sociale, entro un mondo in cui non viene ad affermarsi nessun valore positivo e in cui i personaggi sono trascinati da un desiderio sempre deviato, da interessi e passioni che li portano lontani da se stessi, dalla stessa possibilità di riconoscere il senso della propria esistenza.»
Giulio Ferroni

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