domenica 27 dicembre 2009

Buon Compleanno Jospeh Déjacque (27/12/1821)

«Non ho affatto la pretesa di imporre le mie opinioni sugli altri. Non vengo dal nuvoloso Sinai. Non cammino accompagnato da fulmini e tuoni. Non sono stato inviato dall'autocrate di tutto l'universo per rivelare la sua parola ai suoi umili sudditi e pubblicare l'ukase imperiale dei suoi comandamenti. Io vivo nel profondo della società; ho attinto dai pensieri rivoluzionari, e li riverso fuori, squarciando le tenebre. Sono un ricercatore della verità, un corridore del progresso, un sognatore dei lumi. Ambisco alla felicità e ne evoco l’ideale. Se questo ideale vi sorride, fate come me, amatelo. Se trovate in lui dei difetti, correggeteli. Se non vi piace, credete in altro. Io non sono esclusivista, e abbandonerei volentieri il mio per il vostro, se il vostro mi sembrasse più perfetto. Semplicemente, io non vedo che due grandi figure possibili; si può modificarne l’espressione, ma non bisogna cambiarne i tratti: l'assoluta libertà o l'autorità assoluta. Io ho scelto la libertà. L'autorità, è stata vista all’opera, e le sue opere la condannano. È una vecchia prostituta che non ha mai insegnato che depravazione e mai causato che morte. La libertà non si è ancora fatta conoscere che per il suo timido sorriso. È una vergine che il bacio dell’umanità non ha ancora fecondato; ma che l'uomo si lasci sedurre dal suo fascino, dia tutto il suo amore, ed ella partorirà presto generazioni degne del grande nome che porta..»


Da L’umanisfero, 1857



«Sulla Rivoluzione.


Principi:


Libertà, Uguaglianza, Fraternità


Conseguenze:


Abolizione del governo in tutte le sue forme, monarchico o repubblicano, la supremazia di un singolo o di una maggioranza;


Ma l'anarchia, la sovranità individuale, la libertà piena, illimitata, assoluta, di fare tutto, tutto ciò che è nella natura dell'essere umano.


Abolizione della religione, religione cattolica o ebraica, protestante o altre. L'abolizione del clero e dell'altare, del sacerdote - il curato o papa, ministro o rabbino - della divinità, idolo in una o tre persone, l'autocrazia o oligarchia universale;


Ma l'uomo - al tempo stesso creatura e creatore, - non avendo più che la Natura come dio, la scienza per sacerdote e l’umanità per altare.


Abolizione della proprietà individuale, la proprietà della terra, dell’edificio, del laboratorio, della bottega, proprietà di tutti gli strumenti di lavoro, produzione o consumo;


Ma la proprietà collettiva, una e indivisibile, il possesso in comune.


Abolizione della famiglia, la famiglia basata sul matrimonio, sull'autorità paterna e coniugale, sull’eredità;


Ma la grande famiglia umana, la famiglia una e indivisibile come la proprietà.


L'emancipazione della donna, l'emancipazione del bambino.


Infine, l'abolizione del autorità, del privilegio, dell’antagonismo;


Ma la libertà, l'uguaglianza, fraternità incarnate nell’ umanità;


Ma tutte le conseguenze della tripla formula, passate dall’astrazione teorica alla realtà pratica, nel positivismo.


Cioè, l'Armonia, quest’oasi dei nostri sogni, cessando di sfuggire come un miraggio davanti alla carovana di generazioni, liberi a tutti e a ciascuno, sotto l’ombra di fratellanza e nell’unità universale, le fonti della felicità, i frutti della libertà: una vita di delizie, finalmente, dopo un'agonia di oltre diciotto secoli nel deserto di sabbia della civiltà!»


«Sulla Famiglia.

Creazione della religione, la famiglia è il ramo su cui sono stati innestati la proprietà e il potere, il fianco che li ha portati; è la linfa che li alimenta, la mammella che li nutre. Non basta tagliare i rami, bisogna pure sradicare il tronco e strapparne le radici. Non sono soltanto i piccoli che bisogna prendere e sgozzare, è la madre che bisogna stringere fino all’antro e sventrarla, se non vogliamo che l'albero o l'animale ci dia nuova prole.»


«Sulla Religione.

Le religioni hanno questo in comune, che tutti predicano agli oppressi sottomissione al giogo dell'oppressore. Se la spada del soldato fa della moltitudine uno schiavo fisico, il Catechismo del sacerdote- arma ben più pericolosa- ne fa uno schiavo morale.»


Da La questione Rivoluzionaria,1854


http://joseph.dejacque.free.fr/ecrits/ecrits.htm

Traduzione a cura di Asterischi (as)


Nota:
"Operaio-poeta", artista, militante politico e giornalista di area anarchica francese, lungamente in esilio negli USA, ha coniato il termine Libertaire, per contrapposizione a liberale e ha diretto il periodico Le Libertaire, Journal du mouvement social edito a New-York fino al 1861.

Ha indagato la sorte delle moltitudini che stavano ai livelli più bassi della scala sociale, travalicando la visione della lotta di classe marxista, e considerando strati sociali che andavano da quelli originati dallo schiavismo delle piantagioni del sud degli Stati Uniti al proletariato di stampo industriale europeo.


(as)

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