mercoledì 30 dicembre 2009

Buon Compleanno Rudyard Kipling (30/12/1865)


La strada nel bosco

Chiusero la strada lì nel bosco
già una settantina d'anni fa,
maltempo e piogge l'hanno cassata,
ed ora non potresti mai dire
che c'era un tempo una strada lì nel bosco
prima ancora che piantassero gli alberi.
Starà sotto la macchia e sotto l'erica,
o sotto gli esili anemoni.
Solo il custode riesce a vedere
che dove cova la palombella
e i tassi ruzzolano a loro agio
c'era un tempo una strada lì nel bosco.

Pure, se nel bosco ti inoltri
in una tarda sera d'estate, quando fa
la brezza freschi i laghetti guizzanti di trote,
dove la lontra fischia al compagno
(non temono gli uomini nel bosco
poiché ne vedono ben pochi),
udrai lo scalpitio di un cavallo
e il frusciar di una gonna sulla rugiada,
un galoppo fermo e persistente
attraverso quelle nebbiose solitudini:
quasi che perfettamente conoscessero
l'antica perduta strada lì nel bosco...
Ma non c'è nessuna strada lì nel bosco!


Città e potenze e troni

Città e potenze e troni
Stanno sotto l'occhio del tempo,
Quasi quanto i fiori,
Che giornalmente muoiono:
Ma, come spuntano gemme novelle
Per rallegrare altri uomini,
Così dalla terra esausta e dimenticata
Risorgono le città

Il narciso di questa stagione,
Non viene mai a sapere
Quale mutamento, caso, gelo
Stroncasse quelli dell'anno passato;
Ma con audace aspetto
E conoscenza poca,
La sua durata di sette giorni
Pensa perpetua.

Così il tempo, generoso oltre ogni segno
Con tutto ciò che esiste,
Ci fa altrettanto ciechi
E audaci che il narciso:
E nella morte stessa,
E sepoltura certa,
Ombra a ombra, ben persuasa, dice:
« Vedi l'opera nostra come dura! ».


Da Un dragamine al largo di Taranto

Discese dal ventoso Nord con la nave e i compagni,
In cerca di uova mortali deposte da scafi invisibili:
Ne trovò e ne estrasse molte. La pesca finì di botto
Tra le fiamme e un boato noto ai gabbiani attenti.



«La nebbia dell'Atlantico entrava nella sala da fumo. La grande nave rullava e si innalzava sulle onde, mentre l'ululato della sirena avvertiva la flottiglia da pesca di tenersi al largo.
– Quel ragazzo dei Cheyne è la creatura più odiosa che ci sia a bordo! – disse un passeggero dando un colpo alla porta per chiuderla.
Un tedesco dai capelli grii prese un panino imbottito e brontolò mentre masticava: – Conosco questi tipetti: l'America ne è piena. Dovreste importare delle fruste senza far pagare la dogana!»


Incipit di Capitani coraggiosi

Nota:

Anima letteraria del colonialismo britannico, nacque infatti a Bombay, l’attuale Mumbai, e oggi principalmente conosciuto per Il libro della giungla. Fu autore complesso e variegato, ben oltre i termini patriota e sostenitore dell’impero che spesso vorrebbero esaurirne la ragioni di letterato. Eretico o meno, come amava scrivere Chesterton, resta tuttavia un autore dall’indubbia capacità immaginifica, non a caso punto di riferimento per quella che sarebbe stata la nascente fantascienza americana dei tempi di Campbell.


«La sua ricca produzione di racconti fantastici ancora oggi è capace di toccare nell'animo lettori giovani e adulti. Il gusto dell'avventura, il fascino dell'ignoto, la nostalgia di sogni infantili, la scienza e la magia, il fatalismo orientale, la natura selvaggia e la poesia di Kipling fanno riscoprire un senso di genuinità perduta.

Joseph Rudyard Kipling nasce a Bombay, India, il 30 dicembre 1865, da genitori inglesi. Il padre John Lockwood Kipling era curatore del Museo di Lahore, nella regione del Punjab, ed insegnante di scultura architettonica: da lui il futuro scrittore erediterà quel discreto talento di disegnatore che avrebbe poi usato per illustrare alcune delle sue storie; la madre, Alice Macdonald, proveniva da una famiglia dell'alta borghesia».


Da Biografieonline


« “Rudyard Kipling è un compiuto maestro in quella lieve malinconia con cui un uomo guarda ai suoi trascorsi di cittadino di molte comunità, di quella lieve malinconia con cui un uomo guarda ai suoi trascorsi di amante di molte donne. Egli è il corteggiatore delle nazioni. Ma un uomo può avere imparato molto sulle donne dalle sue avventure, e ignorare tuttavia il primo amore; un uomo può avere conosciuto molte terre come Ulisse, e ignorare tuttavia il patriottismo”.
La battuta di Chesterton è folgorante quanto mai intempestiva: apparsa nel capitolo dedicato a Kipling del suo saggio Eretici nel 1905, porta la stessa data della raccolta Puck of the Pook’s Hill, una serie di racconti “inglesissimi” del famoso scrittore anglo-indiano che sembrano proprio essere la risposta a quell’accusa. Chesterton lo aveva inserito nella lista degli “eretici”...»


Da Railibro


(rrb)

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