sabato 26 dicembre 2009

Buon Compleanno Thomas Gray (26/12/1716)



ELEGIA SOPRA UN CIMITERO DI CAMPAGNA

[…]
No, della rozza villereccia gente
le pacifiche ed utili fatiche,
le domestiche gioie e 'l fato oscuro
non dispregiarlo, Ambizion superba;
né sdegni il Fasto con sorriso altero
della semplice e bassa Povertade
gli oscuri sì ma non macchiati annali.
Pari è di tutti il fato: avito ceppo
nella notte de' secoli nascoso,
pompa di gloria e di possanza, e quanto
può ricchezza ottener, donar beltade,
tutto sorprende inevitabil punto,
e ogni via dell'onor guida alla tomba.
Vano mortal, non recar loro ad onta
se su i sepolcri lor trofeo non erge
la pomposa Memoria ove per l'alte
volte dei tempii ripercossa echeggia
canora laude. Ah l'ammirato busto
o l'urna effigiata al primo albergo
può richiamar lo spirito fugace?
Può risvegliar la taciturna polve
voce d'onore? o adulatrice lode
il freddo orecchio lusingar di Morte?
Ma che? negletto in questo angolo oscuro
un cor già pregno di celeste foco
forse è riposto, e qualche man possente
a regger scettro di fiorito impero
o ad avvivar l'armoniosa cetra,
rapitrice dell'anime gentili.
Sol non aprì Dottrina ai loro sguardi
il suo misterioso ampio volume
delle spoglie del Tempo altero e carco.
La freddolosa Povertade il sacro
foco ne sperse, ed inceppò dell'alma
l'agile vividissima corrente;
ché molte gemme di serena luce
disfavillanti l'ocean rinserra
nell'ime grotte, e molti fior son nati
a vagamente colorarsi invano
non visti, e profumar l'aer solingo
di loro ambrosia genial fragranza.

Questa zolla, chi sa? forse ricopre
rustico Hamdeno, che de' patri campi
al picciolo tiranno oppose il petto.
Là forse giace inonorato, ignoto
Miltone agreste, e Cromoel poc'oltre,
cui non bruttò della sua patria il sangue.


Attrar con lingua imperiosa i plausi
d'attonito senato, ire, minacce
di tiranni sfidar, bear contrade
coi doni d'ubertà, legger negli occhi
d'intenerito popolo confuso
la grata istoria de' suoi fatti egregi
vietò la sorte a que' negletti ingegni.
Pur se basso natal rattenne il volo
delle innate virtù, represse ancora
di vizi e di misfatti il germe e l'esca.
Fortunata impotenza a lor non diede
per mezzo il sangue farsi varco al trono,
né di pietade al meschinello in faccia
chiuder le porte, né affogar le strida
di coscienza roditrice, e 'l foco
dell'ingenuo pudor spegnersi in petto,
né del lusso e del fasto arder sull'are
incenso acceso all'apollinea face.
Lungi dal folle vaneggiar del volgo,
dai desiri infiniti e gare insane,
non traviar giammai le innocue genti
dal sentier di natura, e per la cheta
della vita mortal solinga valle
tennero un corso tacito e tranquillo.

Or a guardar le fredde ignobili ossa
dall'ingiurie del ciel, qui presso eretto
di fragil terra un monumento, adorno
di rozze rime e disadatte forme,
dal molle cor del passaggero implora
picciol tributo di sospir pietoso.
I lor nomi, i lor anni, informe scritto
d'inerudita Musa, all'ombre oscure
servon di fama e d'eleghi dolenti.


Trad. Melchiorre Cesarotti


NOTA

Thomas Gray, la cui opera esercitò un notevole influsso non solo in Inghilterra ma anche a livello europeo, è considerato uno dei maggiori precursori della sensibilità romantica. I suoi versi migliori riflettono una predilezione per la meditazione e per la contemplazione solitaria, e costituiscono un’anticipazione dell’estetica del Sublime come verrà di lì a poco teorizzata da Burke. La poesia sepolcrale riflette, infatti, sulla caducità delle glorie terrene e sulla transitorietà della vita umana poste in relazione con l’infinità del tempo.

L’opera di Gray fu di fondamentale ispirazione per la generazione romantica inglese anche per ciò che concerne il recupero di temi attinenti la storia e le origini del popolo britannico e la funzione egalizzante e democratica della poesia. L’utilizzo di un linguaggio alto e aristocratico e il ricorso a forme poetiche classiche quali l’ode o l’elegia rappresentano, comunque, una peculiarità stilistica che rende l’autore una delle più interessanti personalità poetiche del tardo Settecento.


(mm)

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