lunedì 7 dicembre 2009

Buon Compleanno Noam Chomsky (7/12/1928)




«Le libere istituzioni certamente esistono, ma una tradizione di passività e di conformismo ne limita fortemente l'uso; malignamente si potrebbe dire che è appunto per questo che continuano ad esistere. Del tutto evidente è anche il peso della tendenza al professionismo.»

I nuovi mandarini, Net, traduzione di Luca Baranelli e Giovanna Stefancich

«Oggigiorno, se si guarda bene, è alquanto strano osservare le linee e i programmi che le potenze occidentali seguono e compararli con le disposizioni date al terzo mondo. Prendiamo l’Indonesia, per esempio. Dieci anni fa l’Indonesia vide una grossa crisi finanziaria, e le indicazioni furono quelle standard: “Ecco cosa dovete fare. Primo, saldate i debiti che avete con noi. Secondo, privatizzate, così ci potremo prendere i guadagni in economia. Terzo, alzate i tassi di interesse facendo in modo che l’economia rallenti e la popolazione soffra, lo capite, per pagare noi”. Queste sono le regole di base che l’FMI sta impartendo loro a tutt’oggi. E noi che cosa facciamo? L’esatto opposto. Ci scordiamo del debito, lasciamo che esploda. Riduciamo a zero i tassi di interesse per stimolare l’economia. Riversiamo soldi nell’economia per far crescere ulteriormente il debito. Non privatizziamo. Noi nazionalizziamo, solo che non la chiamiamo nazionalizzazione. La chiamiamo “bailout”, o cose così. Essenzialmente, si tratta di nazionalizzazione fuori controllo. Perciò, mettiamo i soldi nelle istituzioni. Ripetiamo al terzo mondo di accettare il libero scambio, mentre noi accettiamo il protezionismo [...] la seconda amministrazione Bush muoveva più verso il centro. E Obama sta continuando in questa direzione. È un democratico centrista. Non ha mai finto di essere null’altro. Si muove verso una posizione centrista. In Europa è molto popolare, non tanto per ciò che è lui, più che altro per non essere Bush. Quindi c’è quella sorta di retorica che i leader europei e, di fatto, la popolazione europea, tendono ad accettare. Quindi, sì, Obama è diverso da Bush. Tuttavia, per quanto riguarda l’economia, l’attuale piano di Obama-Geithner non è molto diverso dal piano Bush-Paulson.»

Intervista a Noam Chomsky apparsa su www.democracynow.org il 13 aprile 2009, traduzione di Silvia Casati

Nota
Noam Chomsky è notoriamente conosciuto per aver rivoluzionato la linguistica contemporanea con la teoria generativista, ma contemporaneamente è uno degli intellettuali più brillanti e preparati del mondo. Le sue analisi hanno abbracciato criticamente diversi decenni di storia americana e mondiale, evidenziando le evidenti malignità dell'Impero.
«È tipico di Noam Chomsky sostenere le più profonde convinzioni espresse nei suoi scritti con partecipazione attiva alla lotta politica. Prima di recarsi in Turchia, Chomsky era stato a Porto Alegre, in Brasile, dove cinquantamila persone provenienti da diversi paesi si erano riunite per protesta contro il controllo delle multinazionali sull'economia mondiale e affermare che un altro mondo è possibile [...] Nessuna delle opere politiche di Chomsky è astratta, teorica, accademica: sono tutte calate nella realtà della lotta sociale e le loro argomentazioni sono corroborate tanto meticolosamente da dati e informazioni da intimidire in certo qual modo il lettore. Non è possibile leggere Chomsky senza stupirsi della vastità della sua cultura.»

Howard Zinn, Il saggiatore, traduzione di Adria Tissoni

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