lunedì 21 dicembre 2009
Buon Compleanno Heinrich Böll (21/12/1917)
«Comincia a canticchiare tra me e me un testo, il primo che mi venne in mente: “Il povero papa Giovanni non ascolta la CDU; non è il ciuco dei Müller ma anche il resto non gli va giù” Come principio questo poteva andare e il Comitato Centrale per la Lotta contro il Sacrilegio e la Bestemmia non avrebbe avuto nulla da ridire sul testo. A mano a mano ci avrei aggiunto molte altre strofe e avrei intonato il tutto in tono di ballata. Avevo voglia di piangere: la biacca sul viso me lo impediva, era così perfetta con quelle crepe, con quei punti in cui il gesso cominciava a sfogliarsi; le lacrime avrebbero rovinato tutto.»
Opinioni di un clown
Nota: L’insostenibile peso della memoria, necessità bruciante, che pervade e informa l’opera di Heinrich Boll.
Bisogno quasi fisiologico, quello di ricordare per una Germania umiliata e offesa, che deve fare i conti con il proprio passato; per un uomo, quello novecentesco, che si ritrova solo con se stesso , figlio di ideologie divenute sigle vuote che non sanno dare risposte, ma che incombono, mostri minacciosi e incomprensibili, nella vita di ogni giorno.
La rabbia, causata dall’inanità dell’azione, ma allo stesso tempo motore propulsore dell’esigenza di scrivere, rabbia che è desolazione ma anche volontà di riscatto.
E infine la speranza, più che nell’uomo nella possibilità stessa di sperare.
La memoria, la rabbia, la speranza intervista con René Wintzen, titolo di un’opera di Heinrich Böll
(lb)
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