mercoledì 30 dicembre 2009

Buon Compleanno Patti Smith (30/12/1946)


∞Ci sono degli 8, segni dell’infinito, adornano la nostra cronologia.
Cosa significa tutto quanto. Dove dobbiamo andare.
In quale mare dovremmo dormire, e dovremmo, dando tutti una mano,
svegliarci in un campo di girasoli neri, totalmente perplessi, a capo scoperto e liberi.

L’aria è carica di semi. Com’è fertile il vento.
Cosa dobbiamo seminare. Conoscere l’aria è conoscere lo spirito.
È articolare le domande, polverizzare le risposte.

Il sognatore si sta alzando ed esamina il lungo campo.
E le nuvole, come otto impazziti, galleggiano orizzontali.
E le sue mani, che sorreggono, anche così pacificamente, così tanto potere.

∞ La Gente Ha Il Potere ∞


[ da Dream of Life, 1988 ]



Il senso della vita
Il mio primo senso della vita fu il movimento, l’essere sollevata, e il battito del cuore di mia madre. Dopo, sotto la spinta della coscienza, mi volsi alla radiosità della mente di mio padre. Quando chiudevo gli occhi potevo sentire il mondo ruotare. Quando raggiunsi l’esterno potevo sentire il respiro delle cure. Il loro amore, il loro ardore, le loro preghiere discordanti erano legate al mio sangue, mi scorrevano nelle vene.
Ma il tempo ci rende famelici e presto, così almeno sembrava, scappai dalla loro stretta. Il mare era vetro. Il cielo un incommensurabile sentiero.
Guidata dalla loro conoscenza viaggiavo nuda, libera. E come tutti prima di me, ho domandato, grata per il privilegio di poter rispondere: Qual è il mio compito? Perché esistiamo? Tutte le risposte causano il dolore del riconoscimento, del vuoto e della gioia.

Pregare nel silenzio, sopportare l’alba,
Inchinarsi davanti a Dio, dispensare grazia,
Svelare lo spazio, esser fatti sparire,
Sollevare un bambino
Nell’aria regnante
Dove la voce celeste
Canta come un uccello.


[da More Reflections on The Meaning Of Life, 1992]

Dies Irae
Oh amato tale è
La tua collera, la tua collera è tale che
Questi piedi, questi piedi ardenti
Si muovono sulla tua collera
Pregano te nella loro danza
Senza distendersi
La tua collera si è
Consumata nella fiamma
Della vita dell’amore
Possa la tua rabbia
Essere lenta, dolce
Possa dissiparsi
Non si levino le tue sacre mani
Contro di me
Accogli le mie braccia ardenti
La mia veste errante
Nella tua verità
Nel tuo
Trasparente
Seno

[da Les Nouvelles Polyphonies Corses – In Paradisu, 1996]


Nota
Poetessa maudite, punkette ardente di misticismo, capofila della new wave: la sfaccettata personalità di Patti Smith ha segnato in maniera indelebile il mondo musicale. Originaria di Chicago e cresciuta nel New Jersey, nel 1967 Patricia Lee Smith approda a New York; qui inizia a lavorare come critico musicale e drammaturgo mentre continua a dedicarsi alla sua passione più grande, la poesia. “Non considero la scrittura un gesto silenzioso, nascosto. Lo considero un gesto realmente fisico. Quando sono a casa alla macchina da scrivere divento pazza. Mi muovo come una scimmia.”; e proprio questo fervore, questa passione emergono già dalle prime recitazioni delle sue poesie, durante le quali la voce di Patti è accompagnata solo dalla chitarra di Lanny Kaye.
Se il primo singolo “Hey Joe/Piss Factory” è considerato il punto d’inizio della new wave americana, è con il primo album “Horses” che la carica innovativa della Smith erompe con forza sulla scena artistica internazionale. Ci si trova di fronte ad un nuovo linguaggio, che fonde potenza vocale, recitativa e musicale. Sul piano prettamente musicale le influenze maggiori derivano dalle improvvisazioni del jazz, dall’energia dissacrante del punk e dai ritmi reggae; sul piano della scrittura, invece, i riferimenti più frequenti sono alla Beat Generation di Kerouac e Ginsberg e alla poesia di Arthur Rimbaud (cui è dedicato l’album Radio Ethiopia).
Le due anime di Patti Smith, quella ribelle e feroce e quella più cupa e solenne, si rispecchiano ad arte nel suo modo di cantare, ora urlato, ora sussurrato, che apre la strada ad una nuova concezione del canto che dice addio ai soavi virtuosismi del passato.
Se con il passare del tempo la carica rivoluzionaria delle sue creazioni ha subito un naturale affievolimento, lo stesso non è accaduto per il carisma e l’energia che Patti Smith continua a regalare.
«È capace di generare più intensità con un solo movimento della mano di quella che la maggior parte degli artisti rock saprebbero riprodurre nel corso di un intero concerto».
(Charles Shaar Murray)


(mm)

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